Il giro descritto in questa pagina è stato fatto in soli undici giorni con l'intenzione di fare un giro in moto su strade adatte alla moto, senza fare soste.
Per un viaggiatore "normale", che voglia farsi una sommaria idea sui paesi che attraversa, meglio disporre di almeno altrettanto tempo.
Io non ho bisogno di soste in quanto viaggio in questi paesi da circa trent' anni....
   
     

Giorno 1 - 27 maggio 2005, venerdi

Partenza ore 5 - San Lazzaro (Bo)
Coda da Vipiteno a Innsbruck per lavori autostrada in Austria, piano piano sguscio fra le due colonne ferme, con prudenza dato che la larghezza fuori tutto delle borse arriva a 96 centimetri. 
Coda verso Nurnberg (D), fa molto caldo, sono costretto a frequenti soste per superare momenti di abbiocco.

Lascio l'autostrada a Kassel per cercare un albergo, lo trovo fuori Göttingen dopo una quarantina di km. nel verde e nel silenzio.


L'olio motore è calato fino sotto la metà della finestrella, era stato cambiato a 1200 e siamo a 2987, domani lo riguardo dopo altri 500 km. e decido se metterne.
La moto è fenomenale in ogni situazione. 
Fa circa 260 km prima di andare in riserva e lo strumento dice che può farne ancora una settantina.
Certo che se quelli della bmw mettevano 5 lt di più era meglio.
L'albergo è modesto ma accogliente, il titolare, un signore anziano con atteggiamento tipo militare visto tante volte nei film di guerra, è molto gentile e capisce un po' l'italiano.
Mi dà una cotoletta di maiale e patatine fritte accompagnate da due birre strepitose.
D’altronde oggi mi ero accontentato di due banane, due panini, una bottiglietta d’acqua e un gelato magnum.
La stanza è un po’ piccolina ma ben attrezzata, la doccia piacevole.
Il garage una piccola reggia. 

Mi danno la colazione alle 8, aspettare sarà un supplizio, ma domani ho da fare solo 900 km e ho la nave per la Norvegia alle 1,15 di notte.



Giorno 2 - 28 maggio, sabato

Partenza - Göttingen (D)
Parto alle 8,30 dopo una buona colazione.

Bella giornata, un po' troppo calda nelle ore centrali.
Me la prendo comoda, ho l'imbarco a Hirtshals alle 1,15.
In Danmarca il tempo cambia, vento teso che diventa sempre più fresco; esco dall'autostrada diretto a Lokken con l'idea di fare un bel tratto in moto sulla spiaggia come ogni volta che sono qui, ma si accende la riserva entrando in paese e non trovo distributori aperti, per cui rinuncio e vado a Hjorring, a pochi chilometri dall'imbarco, e riesco a fare il pieno.
A Hirtshals inganno l’attesa concedendomi una pizza in un locale italiano: resto un'oretta abbondante, viene il titolare a fare due chiacchiere, per tutto il tempo solo Eros Ramazzoti in brani mai sentiti. 
La pizza comunque è discreta, la birra ottima.


All’imbarco la moto segna km. 3802 (1889 dalla partenza).
Si è alzato un vento gelido, verso le 23 viene buio e cala una nebbia gelida.
Poi finalmente mi fanno salire, assicuro la moto con due cinghie e dirigo direttamente in cabina.




Giorno 3 - 29 maggio, domenica

Partenza ore 1,15 Hirtshals (Dk)
Sbarco puntuale alle 7 a Kristiansand (N). 

Un giretto in centro e alle 7,30 prendo la E18 direzione Oslo.
Per due ore non incontro praticamente nessuno, poi di colpo a Larvik compaiono macchine come d’incanto.
Fino che non lascio la E6 poco prima di Hamar dopo aver superato velocemente Oslo il traffico resta sostenuto, poi sulla 3 cala nettamente e quando a Elverum prendo la 30 resto praticamente solo.
Da qui a Røros sono circa 150 km fatti di buon passo nonostante i ripetuti scrosci di pioggia. 

Una strada ideale, con curve ampie da fare comodamente in sesta, giocando col gas fra i tremila e i quattromilacinquecento giri (90/130 km/h), superando ampiamente e spudoratamente il limite (70/80).
La sesta di questa moto è sorprendente, il motore già a tremila ha forza più che sufficiente per ogni salita, la strada fa il resto.



Roros (N) - 29 maggio 2005
Røros c'è un camping aperto ma praticamente vuoto. 
Trovo un hytte con servizi (ma senza doccia) e lo prendo, sono stanco e nei dintorni c'è solo un hotel, meglio il bungalow: ha 6 letti (con 380 Nkr mi viene dato anche un gettone per la doccia) e il livello di pulizia è accettabile.
Cena con maccheroni conditi con olio d’oliva, fagioli, tonno e marmellata come dolce. 
I negozi oggi erano chiusi, domani mi rifarò.
Segna Km 2605 dalla partenza.
Arrivo mediamente a 180/190 km prima che il display segni metà serbatoio, e da qui ne ho circa 100 prima della riserva (che secondo il computer della moto è 85).




Giorno 4 - 30 maggio, lunedì

Partenza ore 7,30 - Røros (N)
Partito dopo memorabile dormita. 

Sole, ma dura poco. 
Prendo la 31 poi la 705 per evitare Trondheim, in genere troppo trafficata. 
Magnifico percorso di circa 170 km, un centinaio in quota in perfetta solitudine.
Laghi ancora gelati, qualche tormenta di neve per fortuna di breve durata. 

Da rifare col sole.
Ritrovo la E6 a Hell e dirigo a Nord. 

Traffico fino a Steinkjer, poi solitudine e gas aperto. 
Ore di goduria, qualche bagnata, un freddo cane. 
Avevo progettato di lasciare la E6 per la 17, ma come già altre volte il tempo inclemente mi convince a desistere. 
Il percorso sulla 17 è magnifico ma per essere apprezzato richiede il sole. 
Solo col sole in certi tratti il mare assume colori che non ci si aspetterebbe di trovare a nord, semmai nei mari tropicali. 
Col cielo grigio o la pioggia meglio la E6, più veloce e comunque piacevole.
La E6 la conosco metro per metro. 

A Mo I Rana trovo un camping bello, la piacevole padroncina per 500 NOK mi da un hytte con terrazzo sul fiordo.
Mi concedo del pesce fresco, stasera se magna da ricchi, poi c’è pure il sole.
Oggi fatti 634 km di cui almeno 400 da urlo.




Giorno 5 - 31 maggio, martedì

Partenza ore 7 - Mo I Rana (N)
Risveglio con un sole super che entra dalla finestra. 

Non una nuvola ma freddo cane.
Alle 7 sono in moto.



Circolo Polare Artico
Alle 8,30 dopo aver sognato fin dalla partenza una cioccolata bollente trovo il bar del Circolo Polare chiuso. Apre alle 10. 
Scendendo verso il mare le prime nuvole iniziano a coprire l'azzurro del cielo: per tutto il giorno acquazzoni alternati a brevi schiarite.




L'altra sponda al traghetto


 Al traghetto di Bognes arrivano due tedeschi in moto. 
 Lui ha un GS uguale al mio, che però sembra una pubblicità della Touratech: ha tutto il catalogo sulla moto, peserà almeno 30 kg più della mia. 
 Lei (bel fisico sotto la tuta di pelle ma la faccia è quasi da uomo) su una scassata Honda CBR600, non mi degna di uno sguardo.
 Lui mi lancia occhiatine sfuggenti e quando gli chiedo dove vanno fa: "A NordKapp, tempo permettendo" e si gira. 
 Sulla moto ha perfino gli adesivi della Terra del Fuoco ma a Capo Nord "tempo permettendo". 
 Mah!


Un veloce spuntino a Ballangen, addirittura all'aperto sul terrazzo del ristorante, al sole, poi Narvik dove purtroppo non trovo piu' il famoso cartello giallo delle distanze.
L'avevo fotografato con tutte le mie moto! Povera GS! Ma tanto torneremo.
Lascio la E6 per una deviazione sulla 87, una strada alternativa fiancheggiata da splendide montagne. Peccato che i nuvoloni sempre più bassi le nascondono.
Ritrovo la E6 poco prima di Skibotn.
Sarebbe ora di fermarsi ma ho in mente un posto che credevo abbastanza vicino e che invece raggiungo solo alle 20, dopo oltre 800 km dal mattino.

Il posto è un albergo (Gildetun) con bungalow con una splendida vista sul mare, presso Kvænangen a circa 150 km da Alta.


Mi rifiutano il bungalow ma mi danno una stanza che accetto dato che da una decina di minuti nevica con vento a raffiche. 

Sono qui da due ore e continua a nevicare. 



Domani si vedrà.




Giorno 6 - 1 giugno, mercoledì

Partenza ore 8,30 - Albergo Gildetun - Kvænangen (N)
La colazione è disponibile solo dalle 8. 

Stanotte mi ero svegliato col sole in faccia ma ora nevica di nuovo. 
Per fortuna la strada è abbastanza pulita. 


Repvag
Sono tempeste di neve di breve durata che si ripeteranno di continuo fino a sera.
Dopo Alta il pezzo in quota fino a Olderfjord mette alla prova la mia resistenza al freddo, e dopo una veloce mangiata da qui a NordKapp è una lotta con la neve e le raffiche di vento, per tre volte ho rischiato di infilare la scarpata.
Da ieri sera sono comparse anche le renne, numerosissime. 

Molti anche i piccoli, bellissimi.



Alle quindici in punto sono davanti al pedaggio per entrare nel piazzale. 
Non entro mai quando vengo solo per una vecchia promessa fatta a mia moglie, mai più a Capo Nord da solo:  "a"  Capo Nord non posso, "vicino" invece si,  e la promessa è mantenuta.
La moto segna 6343, dalla partenza 4429. Dietro front e via di nuovo verso Lakselv. 

Mi fermo alle 18,30 allo Stabbursdalen Camping, sempre più caro e sempre meno pulito. Non tornerò più.
Oggi ho fatto 560 km in condizioni limite, negli ultimi km verso NordKapp la neve portata dal vento creava vaste zone bianche molto pericolose. 
Il freddo è stato particolarmente cattivo, il vento addirittura pericoloso. 
Ma in definitiva mi sono divertito. 
Intanto finalmente ha smesso di nevicare, domani si vedrà.




Giorno 7 - 2 giugno, giovedì

Partenza ore 7 - Camping Stabbursdalen (N)
Anche stanotte verso le tre il sole mi ha svegliato, e c'era ancora quando mi sono alzato. 

Dopo 10 minuti dalla partenza, alle 7, mi ero già beccato la prima dose di neve. 
Considerato questa sorpresa, il freddo peggio di ieri, il peso della solitudine che comincia a farsi sentire, a Lakselv alle 7,15 decido: sud.
Karasjok, Inari, sempre freddo, Ivalo, Sodankyla.


Verso Rovaniemi
Verso Rovaniemi comincia a vedersi un po' di verde in giro e qualche tentativo del sole di bucare il grigio, Kemi, Oulu, sarebbe ora di fermarsi. La Finlandia è tutta foreste e laghi, laghi e foreste, strade un po' troppo dritte. 
Più divertente guidare in Norvegia.
Come succede a volte, appena si pensa sia il momento giusto per oltre 150 km il nulla: no paesi, no camping, no benzina. 

L'unico distributore, automatico, mi rifiuta il bancomat. 
Uso l'unica banconota piccola che ho, 5 Euro, meglio di niente.


 Kärsämäki (Fin) - Sosta per la notte in un B&B
Mentre scruto il cielo, mancherebbe solo la pioggia, appare un cartello: un letto, 2 km a sinistra, una strada sterrata. 
Una casa in mezzo al bosco e una dependance con 6 camere. Sono unico ospite, 35 Euri.
Non ho guardato i km di oggi, dovremmo essere ben oltre 800.
La moto è una forza. La gomma dietro comincia a spiattellarsi, purtroppo.




Giorno 8 - 3 giugno, venerdi

Partenza ore 7,30.  - Kärsämäki (Fin)
Sole al risveglio, aspetto le 7,30 per fare colazione passeggiando in giardino.
La signora mi invita a entrare, dimenticavo che qui sono un'ora avanti. 
Alle 7,30 nostre sono già in moto. Strade bellissime, limite 80/100, traffico scarsissimo. 
Alberi, laghi, alberi, ancora laghi, curve pochissime. 
Verso mezzogiorno mi fermo per mangiare in un piccolo ristorante sulla strada, il gestore parla bene il francese e mi consiglia polpette di renna con contorni vari, formaggi, dolci, marmellata, succo di frutta. Un piacere.
Fa il fresco giusto, la temperatura ideale per la moto.
Alle 15 a Turku Abo prendo il biglietto per Stoccolma, partenza 21,15 ora locale. 

Domani Svezia.
La moto segna 7937. Dalla partenza 6023.


 Turku Abo (Fin)
 

Sto aspettando l'imbarco contornato da Harleysti locali in trasferta a Stoccolma per il fine settimana, sono interessatissimi al mio giro, a parte le facce e l'abbigliamento strano sono gentili.



Anche turisti russi in auto, alcune giapponesi, altre mai viste, sicuramente di loro produzione.
Partiti puntuali 9,15. Subito al ristorante, con 24 Euri se magna a volontà. 
Mi guardo in giro: certi individui fanno veramente schifo! 
Mangiano come porci, chiedo scusa ai porci.
Io faccio la mia parte, nonostante il pranzetto di mezzogiorno.
Poi a nanna.




Giorno 9 - 4 giugno, sabato

Partenza ore 7 - Stoccolma
Sveglia alle 5,30 con speranza di poter fare colazione prima dell'arrivo degli sbafatori selvaggi: vana, ci sono tutti, e si danno da fare come ieri sera. 
Ho il dubbio che ci abbiano passato la notte.
Fuori purtroppo nebbia fitta, mi perdo l'arrivo a Stoccolma. 
Ricordo che anni fa, con la Yam GTS1000 feci la traversata all'inverso e lasciare Stoccolma verso sera fu uno spettacolo magnifico. 
Appena sbarcato pioggia fitta, tanto che rinuncio al giretto in città e infilo la E4. 
Pioggia violenta fino a Husqvarna, dove mi fermo per una pastina alla crema, poi una breve schiarita e giù acqua di nuovo.
Alle 13,45 sono a Helsingborg, ho fatto 570 km molto umidi, segna 8516. 
Mi sono spaventato aprendo troppo in fretta sul bagnato: in sesta la ruota ha perso aderenza, cacciando una pattinata come fossi sul burro, che coppia motrice! e che str@@@o al manubrio!
Il traghetto sembra mi abbia aspettato, intanto smette di piovere e parte un vento fastidioso.
A Gedser alle 17,30 mi resta il tempo per un panino nell'unico bar, alle 19 si parte per Rostock (D). 
Mare molto mosso, tremo per la mia GS giù nella stiva, spero di non ritrovarla in terra.
Sbarco puntuale alle 21. Poi cerco un albergo.
Alle 21,30 trovo garage con albergo annesso, prima del buio.
Domani Germania, la pacchia è finita. Sento odor di casa.
Oggi parecchi  kilometri senza stancarmi troppo, il fresco aiuta molto.





Giorno 10 - 5 giugno, domenica

Giornata di trasferimento autostradale. 
Parto verso le 7,30, fa freddo, tanto che mi fermo subito per coprirmi meglio, e per tutto il giorno resterò ben coperto. 
Ci sono pochi camion, è domenica, e anche il traffico leggero è abbastanza scarso. 
La giornata scorre tranquilla, verso le 20,30 esco a Vipiteno. Sarei tentato di tirar dritto fino a casa, e nel 2002 con la R1150R feci così, ma ho l'intenzione di lasciare l'autostrada e farmi una mattinata dolomitica prima del rientro.
Per cui mi fermo in albergo, metto la moto in garage per non dover scaricare sacche e valigie e mi concedo una bella cena.
La moto segna 9725, dalla partenza 7810 chilometri.




Giorno 11 - 6 giugno, lunedì

 Dopo una lauta colazione in albergo esco dall'autostrada a Ora e dirigo verso Cavalese, Passo Rolle, cielo coperto e piuttosto freddo, San Martino.



Passo Rolle
Un po' di coda da Bassano a Padova e poi a casa.
Poco più di ottomila kilometri, molto freddo, neve e acqua a volontà, però tutto è andato benissimo. 
La moto è stata il massimo dell'efficienza, regolarità, affidabilità.
Qualche giorno di ferie ancora per giretti in Appennino e lunedi si riprende la solita vita.



Filmato



Il giro in solitaria

Viaggiare in compagnia dà certo alcuni vantaggi, se la compagnia è ben scelta, ma impone pur sempre alcune rinunce; il viaggio in solitaria permette la libertà totale, in una vacanza in cui esistono solo moto e pilota: tutto il resto può essere messo in secondo piano se non proprio completamente rimosso dalla testa, come solo in moto mi riesce di fare.
La sera si è a volte soli, isolati in un campeggio completamente deserto, ma l'assenza del buio aiuta a vincere il senso di solitudine e le varie cose da fare, per prima cosa la cucina, fanno si che l'ora di dormire arrivi in un lampo.
D'altronde dieci / dodici ore di cavalcata sono un ottimo aiuto per prendere sonno senza problemi.
Facendo un bilancio dopo tanti anni posso affermare che il viaggio in solitaria è comunque il mio modo preferito di viaggiare, almeno quando vado in Scandinavia.
Se una compagnia è disponibile meglio valutare con molta attenzione il grado di affiatamento fra i partecipanti prima di partire, e in ogni caso mettere come evento possibile lo scioglimento della compagnia durante il viaggio, con ritorno ognuno per suo conto.
Uno dei vantaggi della moto è proprio quello di potersi lasciare in ogni momento, e chi va in barca sa bene come sia facile rompere amicizie anche consolidate.

Alimentazione

Il viaggio diventa l'occasione per perdere senza soffrire troppo i due/tre chiletti che durante l'inverno si vanno a sistemare sui fianchi e vanno a incrementare la pancettina.
In genere tendo a ridurre il pasto di mezzogiorno a uno spuntino veloce, specie nei trasferimenti autostradali. 
Durante l'attraversamento della Germania in genere all'andata mi porto qualche panino da casa, con banane e frutta varia, al ritorno per lo più mi accontento di due o tre gelati.
Nel tratto scandinavo invece sono abbastanza abitudinario: abbondante colazione al mattino in bungalow, a base di pane, marmellata, frutta, latte e cacao; seconda colazione veloce in caffetteria, in particolare se è freddo, con cioccolato caldo e pasticcini locali; pasto principale in caffetteria, in genere un piatto unico a base di carne o pesce con contorni vari, patatine fritte, verdura, salsine locali e caffè; piccola merenda verso sera, in genere una mela, e cena in bungalow: pasta o riso, carne o pesce fresco o surgelato, maionese italiana, oppure carne in scatola o tonno all'olio portati da casa (le scatolette scandinave a volte hanno sapori non gradevoli).
Sempre solo acqua, a parte un po' di birra in Germania la sera (dove preferisco fermarmi in albergo, possibilmente nei paesini fuori dall'autostrada). 

Un'occasione per mangiare discretamente sono i traghetti nelle tratte lunghe, per lo più si paga l'ingresso al ristorante e si mangia a volontà.
Anche la colazione del mattino in genere in traghetto è abbondante e ricca di varietà.

Pioggia e freddo

Andare in Scandinavia e non prendere pioggia è raro, anche se a me è capitato di fare il tratto Kirkenes - Kristiansand col sole 24 ore su 24. Ma è molto più frequente prendere pioggia. 
Il bello è che il tempo in una giornata può variare più volte, anche in maniera drastica.
Pertanto si deve partire preparati alla pioggia e al freddo perché una giornata estiva in poche ore può trasformarsi in una gelida giornata invernale. 
Anche trovarsi al centro di una bufera di neve può essere considerata un'evenienza possibile, e magari doversi fermare perchè la neve fa presa e si accumula velocissima fino a richiedere l'intervento degli spartineve. 
Bisogna aspettarsi ogni evenienza, ed è quel poco di avventuroso che ancora resta in questi giri, ora che l'asfalto ti porta fino all'estrema punta nord dell'Europa.
Pioggia, freddo e anche neve non fanno comunque paura, se ci si dota del giusto abbigliamento.

Abbigliamento

La mutevolezza delle condizioni metereologiche in questa zona d'Europa è un dato di fatto che va tenuto ben presente, sia per la differente situazione climatica del sud, del nord e delle zone continentali del Finmark, sia per la variabilità estrema che può portarci nello stesso giorno dalla piena estate al più freddo inverno.
L'abbigliamento adatto a girare in Scandinavia deve dunque rispondere ai seguenti requisiti:
- offrire un riparo perfetto in caso di pioggia senza obbligarci a una sosta per mettere sopratute e simili
- essere protettivo contro il freddo
- essere tale da permetterci di sopportare il caldo che a volte può essere notevole
Dunque si deve poter togliere o aggiungere strati interni a seconda del mutare della temperatura, ma non dover essere costretti a usare una sopratuta da pioggia che oltre che scomoda da mettere e togliere non permette la traspirazione.
Dal 2000 utilizzo un completo giacca-pantalone della Spidi ottimo in ogni situazione.
La giacca ha uno strato esterno traspirante, da usare col caldo, uno strato intermedio antipioggia, discretamente traspirante, e uno strato interno antifreddo.
E' dotata di quattro tasche laterali a perfetta tenuta, rimovibili, oltre a una grande tasca posteriore con le stesse caratteristiche.
Un'ultima grande tasca posteriore, sotto la prima, non a tenuta d'acqua.
E' dotata di varie cinghiette per regolare l'aderenza al corpo e alle braccia.
Le maniche sono munite di cerniere che permettono di coprire i guanti fino al polso, caratteristica indispensabile con pioggia e freddo.
Il collo è regolabile tramite una cinghietta.
I pantaloni hanno uno strato interno rimovibile di trapunta antifreddo. Lo strato esterno è antipioggia, il che li rende sgradevoli col caldo.
I guanti sono impermeabili con un guanto interno in pile indipendente:
Con la pioggia è a volte difficile reindossare un guanto dopo averlo tolto, se la mano è umida.
Il guanto separato rende più agevole la manovra.
Paramani, manopole riscaldate, stivali a perfetta tenuta, casco ben aerato, paraschiena.
Biancheria in cotone e tubolari da palestra, maglietta leggera di lana collo alto.
Col grande freddo aggiungo una calzamaglia di lana e rimpiazzo la maglietta leggera con una più calda.


Alci e renne

Al primo incontro con le renne ci si rende conto di quale pericolo possano rappresentare per il motociclista.
Sono quasi tutte domestiche, anche se sono libere di vagare dove vogliono. Il loro passatempo preferito è stare in gruppetti a lato della strada a brucare erba o quello che c'è, quando addirittura non si mettono in mezzo alla strada ad aspettarci. Se non c'è il sole è difficile distinguerle dal paesaggio circostante, se sono sulla strada si mettono di fronte o di "schiena" in modo che vengono percepite quando già si è vicini. Al nostro arrivo scappano, ma sbagliano regolarmente direzione, con "finte" degne di Maradona. In poche parole: attenzione alle renne.
L'alce è meno indeciso e in genere scappa dalla parte giusta. Quando si incontra l'alce la nostra reazione è la ricerca della fotocamera, che invariabilmente non è a portata di mano.
L'alce sa tutto, sembra che se ne stia lì tranquillo ma quando vi siete illusi di farcela se ne va via col suo fare elegante. L'unico modo per fregarlo è avere una piccola fotocamera al collo.
Le volpi sono furbe per definizione, attraversano la strada ma nei tempi più opportuni.
Le lepri corrono velocissime ai lati della strada, anche per tratti abbastanza lunghi. In tanti anni mai che una lepre mi abbia attraversato la strada.

Sono comunque sempre incontri piacevoli.